Fiero, maestoso, complesso, esuberante: è il gigante gentile di Masi. È punto di riferimento per la categoria degli Amaroni, che assieme a Barolo e Brunello rappresenta l'aristocrazia dei rossi italiani. È frutto dell'autorevole expertise di Masi nella tecnica dell'Appassimento: le varietà autoctone della Valpolicella Classica Corvina, Rondinella e Molinara riposano su graticci di bambù nei mesi invernali concentrando gli aromi.
Masseto 2016 risulta essere una delle versioni più eleganti e raffinate di sempre. Il colore appare intenso e giovane. Al naso si presenta complesso e fresco con note di frutta a bocca rossa, di spezie dolci, appena sottolineato dalla leggera tostatura del legno. In bocca è seta pura con una tessitura fine e levigata, sostenuta da un fruttato vibrante e una trama acida vivace ma perfettamente integrata nella struttura del vino. Un lungo finale sapido conclude la degustazione.
Il territorio irpino deve le sue peculiarità alla particolare condizione pedoclimatica, che risente anche dell’influenza vulcanica del Vesuvio, idoneo all’allevamento dei vitigni autoctoni, tra cui spicca per diffusione e qualità l’Aglianico.
Il Fiano è un vitigno dalle origini antichissime che risalgono all’epoca romana, periodo nel quale tale vitigno era conosciuto come Vitis Apiana per la dolcezza dei suoi acini tanto graditi alle api.
Dopo il difficile periodo degli anni Sessanta, in cui si è rischiato di perdere l’antico patrimonio viticolo provinciale, la caparbia azione di Antonio Mastroberardino ha riportato il Fiano tra i vitigni più coltivati della provincia di Avellino, suscitando interesse per la coltivazione anche fuori regione.
Il Greco di Tufo è una delle poche varietà bianche ad avere un’alta propensione all’invecchiamento. Questo antico e prestigioso vitigno è stato portato nella provincia di Avellino dai Pelagi, dalla Tessaglia in Grecia, nel primo secolo avanti Cristo.