Degno di essere cantato da grandi poemi romani, come Orazio, il Falerno fin dall'antichità ha nobilitato la produzione vinicola di questa regione. Oggi sono stati soprattutto riscoperti e quindi valorizzati vitigni autoctoni. Di particolare interesse e apprezzamento, tra le denominazioni tipiche della Campania, il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo, il Solopaca, il Sannio e il Vesuvio.
I Campi Flegrei sono un’immensa caldera in stato di quiescenza con numerosi vulcani, sita sul mare a nord ovest di Napoli.
Solo in questi terreni vulcanici e sabbiosi la fillossera, l’afide che distrusse l’intera viticoltura europea, muore per asfissia, quindi le viti oggi sono allevate come 2.000 anni fa sulle proprie radici (a piede franco).
In tutta Europa invece è necessario innestarle su una radice americana resistente alla fillossera.
La Falanghina dei Campi flegrei è, dunque, unica e straordinaria per la freschezza e la mineralità che la caratterizza.
Il recupero della memoria dei luoghi passa attraverso piccoli segni, capaci di evocare ricordi lontani, storie familiari mitizzate o incorporate nella storia maggiore. La Fattoria La Rivolta, così denominata per un'antica ribellione ad un feudatario longobardo, fu forra di caccia ed è la quasi 100 anni, condotta dalla famiglia Cotroneo.
Il recupero della memoria dei luoghi passa attraverso piccoli segni, capaci di evocare ricordi lontani, storie familiari mitizzate o incorporate nella storia maggiore. La Fattoria La Rivolta, così denominata per un'antica ribellione ad un feudatario longobardo, fu forra di caccia ed è la quasi 100 anni, condotta dalla famiglia Cotroneo.
Il recupero della memoria dei luoghi passa attraverso piccoli segni, capaci di evocare ricordi lontani, storie familiari mitizzate o incorporate nella storia maggiore. La Fattoria La Rivolta, così denominata per un'antica ribellione ad un feudatario longobardo, fu forra di caccia ed è la quasi 100 anni, condotta dalla famiglia Cotroneo.