Lo Chardonnay, in Piemonte, non è come molti credono un’introduzione moderna. La sua presenza è attestata a partire dalla prima metà dell’Ottocento grazie all’intraprendenza di Filippo Asinari, Conte di san Marzano e Costigliole ed importante figura politica-militare. Al suo rientro dalla Francia, dove aveva collaborato al fianco di Napoleone, portò con sé alcune barbatelle di Chardonnay dalla famosissima vigna di Montrachet per metterle a dimora a Costigliole. La loro presenza sul territorio ancora perdura perché la composizione del nostro suolo e il microclima a loro congeniale ne ha permesso il radicarsi.
Leonardo Mustilli nel 1976 intuì prima d’ogni altro le potenzialità dell’uva Falanghina vinificandola in purezza. Oggi è tra le realtà piu’ rappresentative del sud e da allora Mustilli ne cura una splendente perla nella sottozona Sant’Agata dei Goti.
La viticoltura ad Ischia ha origini millenarie, sulla coppa di Nestore ritrovata a Monte Vico (Lacco Ameno) è incisa una frase innegiante al buon vino locale. Testimonianza che gli antichi Eubei avevano introdotto la coltivazione della vite e quindi la produzione del "nettare degli dei". La tecnica di coltivazione, in particolar modo, richiama alla tradizione greca e differisce da quella etrusca usata nel centro Italia e nelle zone interne della Campania. La viticultura è stata alla base dell'economia isolana per lunghi periodi storici, condizionandone la vita e i costumi degli stessi abitanti. Consigliato con zuppe di pesce e congilio da fossa ischitano.
Vino dal colore solare e dai profumi variegati è prodotto al 100% con uve di Pallagrello bianche, antico vitigno autoctono di Terra di Lavoro, riscoperto da "Vestini Campagnano" e già in gran conto dei Borbone che lo vollero nella "Vigna del Ventaglio".
Un vino che è diventato l’immagine del cambiamento della Sicilia del vino. Nasce dal desiderio di riuscire a competere con il mondo nella produzione di questo vitigno così nobile e diffuso. Dopo una lunga strada iniziata nel 1985, piena di sorprese e di successi, oggi lo Chardonnay Planeta è un’icona per la Sicilia intera. Le vigne di Ulmo e Maroccoli, che lo compongono, sono uniche per posizione e per terroir. La fermentazione e l’affinamento in legni francesi, attenta e precisa, ci consegna un vino unico per grazia e potenza.