I liquori della tradizione italiana, rivisti in chiave contemporanea, in onore dei fratelli Leonardo e Giuseppe Vena, che dal dopoguerra per oltre 50 anni hanno dedicato la loro vita al successo dell’azienda.
Risultato dell’infusione di bacche di mirto raccolte a mano da piante spontanee cresciute in Sardegna, questo liquore viene prodotto secondo un’antica ricetta, tramandata di generazione in generazione, senza l’aggiunta di conservanti, coloranti e aromatizzanti. Ideale da gustare ghiacciato.
Liquore dal colore viola, deciso e appariscente, impenetrabile. I profumi che avvolgono il naso ricordano il frutto del mirto, arricchito da piacevoli sensazioni balsamiche e richiami alla tipica macchia mediterranea sarda.
Entra in bocca con un sorso di personalità, risoluto, sicuro e determinato, in perfetto equilibrio fra dolcezza e astringenza.
Termina con un finale dotato di ottima persistenza.
iquore simbolo della Sardegna, il Mirto riflette in tutto e per tutto lo spirito di questa fantastica isola: con quell’aroma intenso e sensuale di bacche selvatiche e macchia marina e con quel gusto unico e inimitabile, dove le note delicatamente dolci si fondono armoniosamente a quelle amaricanti dei frutti dell’arbusto spontaneo, il Mirto Rosso Zedda Piras è un concentrato di sensazioni indimenticabili.
Color ambra scuro e intenso, dai tipici aromi di bacche di mirto, foglie di lauro, miele di castagno, note marine ed erbe officinali, avvolge il palato con una moderata dolcezza, cui fa da contrappunto un’immediata nota amaricante che conduce ad un finale coerente e aromatico. Perfetto liscio, servito ben freddo o con l’aggiunta di un cubetto di ghiaccio.
Il Mirto Bianco di Sardegna Zedda Piras, si potrebbe definire il fratello minore del più famoso Mirto Rosso. Ottenuto, a differenza di quest’ultimo, dalla macerazione in alcol puro delle foglie verdi, dei germogli e, a volte, delle bacche non ancora giunte a maturazione.
Color verde brillante, sprigiona intensi aromi di macchia marina, erbe aromatiche, miele e bacche selvatiche. Morbido e vellutato al gusto, delicatamente dolce e con bel finale amarognolo dove tornano le note selvatiche.
Liscio, servito ben freddo o con un cubetto di ghiaccio, è il liquore ideale per chiudere degnamente le nostre serate.
L’amaro Rabarbaro Zucca ha un nome un po’ forviante. Il suo ingrediente principale è infatti il rabarbaro, ma dell’ortaggio zucca non vi è la benchè minima traccia: si riferisce infatti al suo primo creatore Ettore Zucca che nel 1845 lo distillò a Milano con una serie di erbe.
Oggi viene prodotto dall’azienda ILLVA Saronno ed al contrario di molti amari di cui è tenuto segreto qualche passaggio ed i dosaggi delle erbe, questo amaro è ben più riservato sia per il procedimento di produzione che per gli ingredienti contenuti. i sa che si prendono i rizomi del rabarbaro e li si lascia in infusione per 10 giorni, conferendo al composto ottenuto un particolare sapore dolce-amaro; vengono anche aggiunte essenze di arancia amara, chinino e cardamomo ma le erbe specifiche e la loro mescolanza sono coperte dal segreto.
Il risultato è un prodotto di colore scuro con venature brune che emana un distinto profumo di rabarbaro, mentre al palato si presenta un sapore amaro ma bilanciato.Le prime pubblicità in locandina richiamavano chiaramente l’origine e l’uso medicinale principalmente orientale dell’ingrediente primario, dove una ragazza cinese formava una “Z” sorreggendo una bottiglia di amaro.