Degno di essere cantato da grandi poemi romani, come Orazio, il Falerno fin dall'antichità ha nobilitato la produzione vinicola di questa regione. Oggi sono stati soprattutto riscoperti e quindi valorizzati vitigni autoctoni. Di particolare interesse e apprezzamento, tra le denominazioni tipiche della Campania, il Taurasi, il Solopaca, il Sannio e il Vesuvio.
L'antico borgo e le colline di Taurasi, sono un'oasi vitivinicola di livello mondiale. Li l'Aglianico trova il suo territorio ideale incontaminato, vulcani, impenetrabile dando vita a un vino pieno pieno ed equilibrato, con chiare sensazioni di piccoli frutti rossi e liquirizia. Invecchiato per 18 mesi in legno.
La leggenda vuole che l'origine della vite sul Vesuvio alle lacrime di Gesù. In uno scenario sorprendente, sulle pendici di uno dei più grandi vulcani d'Europa, le migliori varietà autoctone a bacca rossa danno vita a Lacryma Christi, di colore rosso intenso dai colori fruttati e floreali.
Il vino "Terra di Lavoro" prende nome dalla provincia dell'antico Regno delle Due Sicilie che comprendeva l'odierno territorio di Caserta. I vigneti di uve Aglianico e Piedirosso, situati a 400 metri s.l.m tra castagneti e uliveti digradanti verso il Golfo di Gaeta, alle pendici di un antico vulcano spento sono stati recuperati dai proprietari con la stessa passione con la quale venivano coltivati dal tempo dei romani.